FLASH DEDICATO |
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Flash che si integra totalmente con l’elettronica della fotocamera. Seleziona il tempo di otturazione della fotocamera, emette la giusta quantità di luce in base al diaframma prescelto, determina la distanza a cui si trova un soggetto, provvede al fill-in automatico, ecc. I più complessi consentono anche la sincronizzazione a scelta sulla prima o la seconda tendina. |
FLASH DI SCHIARITA |
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Vedi Fill-in. |
Flash elettronico |
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L'evoluzione tecnica ha portato nel tempo moltissimi perfezionamenti, ma alla base del flash elettronico restano sempre: una fonte di energia elettrica (pila o batteria), un condensatore, un circuito di innesco e la lampada riempita di gas che produce il lampo con la scarica tra due elettrodi. La durata del lampo di un flash varia da 1/800 a 1/40.000 di secondo. Per l'uso con le fotocamere dotate di otturatore a tendina occorre impostare il tempo di sincronizzazione della fotocamera. La potenza, calcolata in joule ed espressa anche attraverso il numero guida (NG), varia enormemente a seconda dei modelli. |
Flash indiretto |
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Tecnica di illuminazione con la quale la torcia del flash invece di essere rivolta direttamente sul soggetto viene rivolta verso il soffitto di una stanza o contro un pannello riflettente o parete per ottenere una luce più diffusa e morbida. Con questa tecnica occorre ricalcolare i valori di esposizione. |
FLASH TTL |
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Si intende con questa terminologia la funzione di alcuni apparecchi fotografici di consentire il controllo automatico dell’esposizione con il flash misurando con una cellula incorporata nella macchina la quantità di luce che passa effettivamente attraverso l’obiettivo così come avviene per la luce continua. |
Flip |
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Inversione di un’area selezionata dell’immagine, o dall’alto al basso (verticalmente) o da sinistra a destra (orizzontalmente). |
Floppy disk |
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E’ il nome dato comunemente ai primi dischi rimovibili per computer per registrare dati. Il floppy da 3,5" è stato usato fino agli anni Novanta con una capacità massima di 1,4Mb resa del tutto insufficiente dai file contenenti immagini |
FLUORESCENZA |
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Riemissione di luce assorbita e trasformata in radiazioni di lunghezza d’onda maggiore da parte di una sostanza. La fotografia della fluorescenza richiede una tecnica di filtratura della sorgente per registrare solo la luce emessa dalla sostanza. |
Fluorite |
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Sostanza utilizzata nella produzione di vetro ottico a base di fluoruro di calcio. E' caratterizzata da un bassissimo indice di rifrazione e da una bassa dispersione. Si presta quindi assai bene alla costruzione di lenti per obiettivi con una ottima correzione delle aberrazioni cromatiche. Le lenti alla fluorite sono utilizzate soprattutto nei teleobiettivi luminosi. Di recente si è riusciti ad abbassare gli alti costi della produzione e di lavorazione utilizzando non fluorite pura, ma vetro ottico (detto fluoro-crown) che offre prestazioni simili utilizzando un modesto quantitativo di fluorite. |
Flusso di lavoro |
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Una procedura (workflow) personalizzata da seguire quando si caricano, quando si fanno copie di sicurezza, si ritoccano e si archiviano le immagini. Nasce per processare in sicurezza ed efficientemente i file digitali. |
Focale |
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Esprime in millimetri la lunghezza focale di una lente e quindi di un obiettivo. |
Footcandle |
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Unità di misura statunitense dell'illuminamento. Pari ad un lumen per piede quadrato, equivale a 10,764 lux. |
Formato |
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(Fot.). Indica la dimensione del fotogramma fornito da una certa fotocamera e, di conseguenza, il tipo di pellicola adatto. Il formato 135, che produce fotogrammi 24x36mm, è il più diffuso ed usa pellicola perforata da 35mm. Il formato APS o IX240, usa pellicola da 24mm con un fotogramma di 16,7x30,2mm. Il formato 120 in rullo è utilizzato agli apparecchi medio formato che forniscono un fotogrammi da 4,5x6cm, 6x6cm, 6x7cm, 6x9cm, ecc. Il formato perforato 70mm è d'uso professionale e richiede speciali magazzini. I formati di pellicola piana vanno invece dallo standard 4x5 pollici, al 13x18cm, al 8x10 pollici (20x25cm). |
FORMATO DX |
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Tutti gli obiettivi indicati come tipo DX possono essere utilizzati con fotocamere reflex digitali formato DX. Molti obiettivi Nikkor progettati per essere utilizzati con fotocamere formato FX o 35 mm [135] possono anche essere utilizzati con le fotocamere reflex digitali formato DX. L'utilizzo di un obiettivo Nikkor su una fotocamera DX causa un aumento della lunghezza focale dell'obiettivo di un fattore pari a 1,5x (vale a dire che un obiettivo da 50 mm produrrà una lunghezza focale equivalente a 75 mm).Fare clic qui per ulteriori informazioni. |
Formato file |
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La “lingua” in cui l’immagine digitale viene scritta su disco o altro supporto. Dice ad un programma come dovrebbe gestire i dati nel file per mostrarli correttamente. La scelta del corretto formato è importante per garantire la compatibilità fra programmi diversi. Esempi di formati file sono: Jpeg,TIFF, EPS, PICT. E’ detto formato file originale quello del file associato ad un programma specifico (come un particolare tipo di programma di fotoelaborazione) e che spesso è ottimizzato per questo programma. |
FORMATO fx |
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La maggiore dimensione del sensore di immagine FX in teoria è identicata da quella del formato 35 mm [135]. Questo significa che la lunghezza focale di un obiettivo utilizzato per i due formati sarà la stessa. Con le fotocamere formato FX è possibile utilizzare un gran numero di obiettivi con messa a fuoco automatica e manuale. Data la lunga esperienza di Nikon nella costruzione di obiettivi, esistono limiti nell'utilizzo di determinati obiettivi, da verificare prima di deciderne l'acquisto. Fare clic qui per ulteriori informazioni.
Gli obiettivi DX Nikkor sono progettati e ottimizzati per essere utilizzati sulle fotocamere reflex digitali formato DX ed FX. Se montati su fotocamere reflex digitali formato FX, viene attivata automaticamente la modalità di ritaglio DX della fotocamera e l'area di acquisizione dell'immagine viene modificata di conseguenza. Tale ritaglio viene riflesso anche nel display del mirino della fotocamera, in cui l'area immagine non catturata è di colore grigio. |
Formattazione |
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reparazione di un disco per l'uso da parte dell'hardware e del sistema operativo; operazione denominata anche inizializzazione. Quando un computer inizializza un disco, ne cancella in modo completo e irreversibile le informazioni in esso eventualmente contenute. |
Fotoamera compatta |
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Termine usato per indicare apparecchi fotografici analogici e digitali con obiettivo non intercambiabile a focale fissa o zoom di dimensioni ridotte. |
Fotocamera anfibia |
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Questo tipo di apparecchio può essere usato sia a terra che in immersione entro i limiti indicati dal fabbricante. I modelli più semplici sono in grado di giungere a tre o quattro metri, quelli professionali fino a 50m. La più famosa anfibia è stata la Nikonos ad obiettivi intercambiabili. |
Fotocamera automatica |
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Si intende l'apparecchio che, munito di un esposimetro incorporato collegato ad un sistema di controllo elettro-meccanico o elettronico, è in grado di regolare automaticamente il tempo e/o il diaframma in funzione della sensibilità della pellicola e del livello di illuminazione |
Fotocamera digitale |
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Termine usato per indicare apparecchi fotografici analogici e digitali con obiettivo non intercambiabile a focale fissa o zoom di dimensioni ridotte. |
Fotocamera folding |
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Di grande formato, ma con movimenti più limitati rispetto ad un modello a corpi mobili, può essere piegata su se stessa per rendere più facile il suo trasporto sul luogo di ripresa. Molti modelli sono prodotti in legno. |
Fotocamera impermeabile |
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Alcuni apparecchi fotografici in particolare di tipo compatto sono fabbricati in versione ogni tempo (waterproof) per proteggere l'interno da schizzi d'acqua, umidità, polvere o sabbia. Questi apparecchi, tuttavia, non possono essere utilizzati sotto la superficie dell'acqua in quanto non sono adatti a sopportare alcuna pressione. |
Fotocamera manuale |
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Alcune fotocamere del passato, anche se dotate di esposimetro incorporato, richiedono l'impostazione manuale del tempo e del diaframma. Molti apparecchi automatici, tuttavia, consentono anche l'uso in manuale. |
FOTOCAMERA PANORAMICA |
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Apparecchio con obiettivo che ruota di un certo arco durante l’esposizione, in modo da registrare in successione, su una pellicola di formato più lungo, una scena molto estesa |
Fotocamera press |
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Apparecchio tipico del fotoreporter fino agli anni Cinquanta. Formato 4x5 pollici, pieghevole. |
Fotocamera reflex |
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Il sistema di visione reflex della camera oscura dei pittori di fine Quattrocento, fu adottato anche per la fotografia. A fine dell'Ottocento, furono molti gli apparecchi fotografici ad adottare un mirino con visione reflex. La Graflex nel 1902 fu il primo apparecchio reflex monobiettivo di grande formato. Molti apparecchi "biottica" seguirono utilizzando due obiettivi identici per l'inquadratura (che serviva anche per la messa a fuoco) e la ripresa. Nel 1936 la Exakta presentò il primo apparecchio reflex monobiettivo per il formato 35mm per il quale lo stesso obiettivo di ripresa serve per inquadratura, messa a fuoco e ripresa. Il sistema ebbe successo solo trent'anni più tardi con la produzione giapponese. |
Fotocamere a corpi mobili |
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pparecchio di grande formato (dal 4x5 pollici in su) con messa a fuoco su un vetro smerigliato posto sul piano focale, detto anche a banco ottico. Al momento dello scatto, un contenitore con la pellicola (chassis) prende il posto del vetro smerigliato. E' così denominata per la particolarità di poter basculare e decentrare sia la standarta anteriore (piastra portaobiettivo) che quella posteriore (piano focale). |
FOTOCELLULA |
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Semiconduttore utilizzato come sensore di luce per gli esposimetri. Ne esistono di due tipi: quello che muta la sua resistenza elettrica (fotoresistenza al Selenio) quando viene esposto alla luce e quello che crea una resistenza se esposto alla luce mentre è sottoposto ad una corrente elettrica (Solfuro di Cadmio, Arseniuro di Gallio, Silicio). |
Fotografia immediata |
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Sistema inventato da Edwin Land fondatore della Polaroid per ottenere stampe immediate dopo lo scatto, fu lanciato nel 1947. Le pellicole a sviluppo immediato (instant) prodotte da Polaroid e poi da Fuji consentono di ottenere un'immagine positiva in pochi minuti senza bisogno di camera oscura. L'immagine positiva si forma per trasferimento grazie all'azione di reagenti contenuti in un guscio integrato in ciascun film. I reagenti vengono sparsi uniformemente su tutta la superficie da due rulli al momento dell'uscita dalla fotocamera. La Kodak entrò nel settore nel 1976, ma ne uscì dopo aver perso una lunga causa intentata da Polaroid per violazione di brevetti. |