Lunedì 14 ottobre 2024 ore 20:31 Totale 844 testi di cui 756 di Tecnica di Fotografia.
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Tecnica di Fotografia
Dizionario
di ternimi tecnici Fotografici
 

Una simpatica storiella trovata nel web, sulle fototessere. Davvero molto carina!

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Bir per pixel
Il numero dei bit utilizzati in un’immagine digitale per rappresentare il colore di ciascun pixel. Con 1 bit per ogni pixel si ottiene un’immagine a 2 colori, con 2 bit a 4 colori, con 3 bit a 8 colori, e così via. Come regola, con n bit si rappresentano 2n colori. Con 24 bit per pixel si rappresentano 16,7 milioni di colori.

Bit
(Binary Digit). Cifra binaria che può avere valore 0 oppure 1. Otto bit formano un Byte. E’ L’unità fondamentale delle informazioni digitali.

Bitmap
Rappresentazione binaria di un’immagine, in cui a ogni byte è associato un punto della stessa.

Blocco AF
Controllo, collegato al pulsante di scatto ed al blocco memoria o separato, per memorizzare temporaneamente la distanza di messa a fuoco delle fotocamere autofocus.

Blocco Memoria
Controllo, collegato al pulsante di scatto ed al bocco AF o separato, per memorizzare temporaneamente la lettura esposimetrica della fotocamera automatica.

Blooming
Difetto dell’immagine, dovuto ad una sovraesposizione nelle zone di alte luci ed all’incapacità del sensore di gestire tali livelli di luminosità. Si manifesta con una compressione tonale decisa nelle alte luci con conseguente mancanza di dettaglio e talvolta con iridiscenze più o meno accentuate nelle parti più chiare della scena.

BLOOMING IMMAGINE
Quando si esegue una ripresa con il sole o una forte lampada nell'inquadratura, la fonte di luce può apparire come un alone luminoso con delle striature lineari. Questo fenomeno può manifestarsi sullo schermo LCD di una fotocamera digitale o sulle immagini stesse ed è noto come blooming, effetto smear o striature.
Questo fenomeno di manifesta quando l'intensità della luce in campo è talmente elevata da saturare i pixel del sensore. Di solito compare sotto forma di un'area bianca sull'immagine, proporzionale all'intensità della fonte di luce. I dati vengono trasferiti dai pixel del sensore d'immagine (sensibili alla luce) ai registri di slittamento e quindi nuovamente all'elaborazione. Nelle aree in cui è presente una quantità di luce (fotoni) eccessiva, i pixel interessati la diffondono ai pixel e ai registri adiacenti che la trasferiscono all'esterno provocando la formazione delle linee visibili sull'immagine. L'effetto è maggiormente rilevabile sul monitor LCD delle fotocamere COOLPIX, dato che dispongono di previsualizzazione dell'immagine in tempo reale. Il fotografo lo può, quindi, controllare prima di eseguire la ripresa. Per ridurlo al minimo è opportuno utilizzare il diaframma più chiuso possibile oppure ridurre la quantità di luce che giunge al sensore montando un filtro grigio ND (Neutral Density) sull'obiettivo. Le reflex digitali non hanno la possibilità di visionare l'inquadratura sul monitor prima della ripresa, quindi si raccomanda di chiudere il diaframma e di eseguire uno scatto di prova. In tutti i casi in cui è possibile; è poi opportuno far uscire la fonte di luce dal campo inquadrato. Delle macchie luminose possono talvolta apparire anche nei filmati registrati con le COOLPIX in condizioni di luce elevata.

BOBINATRICE
Dispositivo per trasferire la pellicola a metraggio dalle bobine in caricatori standard.

Bokeh
La "resa dello sfocato", definita anche "contributo delle zone fuori fuoco", è sempre stata tra i criteri di valutazione di un obiettivo, ma poiché sono stati i produttori giapponesi a porre l'accento su di essa nella promozione delle loro ottiche sul mercato di massa, per indicarla si è finito con l'utilizzare un termine per l'appunto giapponese: bokeh. A quanto pare, il primo produttore a porre l'accento sulla qualità della riproduzione delle zone fuori fuoco fu Minolta, nei primi anni '80, sebbene in realtà si abbia traccia di una brochure della metà degli anni '70 in cui, nel pubblicizzare le fotocamere HiMatic E ed F, Minolta poneva l'accento sulla qualità dello sfocato, mostrando un ritratto in esterni con lo sfondo (per esempio, un albero) particolarmente fuori fuoco

Bokeh
termine che indica lo "sfocato" dell'obiettivo nelle aree fuori DOF. Riferito spesso alla qualità e morbidezza di questo

BOLLA
Livella a bolla d'aria montata su alcuni apparecchi fotografici, generalmente di grande formato o panoramici, oppure su treppiedi e teste a tre movimenti. Ha la funzione di permettere di valutare e regolare correttamente la posizione dei sistemi di ripresa per raggiungere la perpendicolarità della pellicola rispetto al terreno (mettere in bolla).

BRACKETING (detto anche esposizione a "FORCELLA")
Tecnica di ripresa che prevede la realizzazione di diversi scatti dello stesso soggetto variando l'esposizione tra il primo e l'ultimo scatto. Alcune reflex automatiche dispongono di un sistema automatico per l'esecuzione del bracketing.

Braketing
esposizione a forcella - Tecnica utilizzata per fare più fotografie della stessa scena usando esposizioni diverse. Con questa funzione si eseguono 3 o 5 scatti in sequenza: lo scatto centrale viene eseguito seguendo le indicazioni dell'esposimetro, mentre gli altri risulteranno rispettivamente sottoesposti o sovraesposti

Browser
Programma necessario per visitare i siti internet. Anche programma progettato per individuare e visionare delle immagini in miniatura (thumbnail) dei file digitali.

Bruciatura
Esposizione aggiuntiva effettuata su limitate aree dell’immagine al momento della stampa bianconero in camera oscura. Serve a compensare le zone del negativo ad alta densità che la carta non sarebbe in grado di registrare correttamente con il tempo di esposizione adatto alle altre aree. Nel mondo digitale applicando la bruciatura su una zona di un’immagine (usando un pennello appropriato del programma di fotoelaborazione) si provoca uno scurimento di quella zona, il che può essere utile per equilibrare l’esposizione in un’immagine ad alto contrasto o per aggiungere un’ombreggiatura che simuli un’ombra reale.

Buffer
Detto anche memoria tampone o memoria di transito a seconda dell’impiego. Consiste in una memoria ad alta velocità di scrittura che riceve i dati e li conserva in attesa di registrarli oppure trasferirli definitivamente ad una periferica con velocità di scrittura più lenta. Nelle fotocamere digitali, il buffer consente di scattare un certo numero di fotogrammi in sequenza continua prima che essi vengano registrati sulla scheda di memoria. Maggiore è la capacità del buffer maggiore la quantità di foto realizzabili nella raffica.

Burst, Tempo di
Rappresenta il numero di immagini che una fotocamera è in grado di scattare in rapida sequenza prima di doversi fermare e processare i file. Un Tempo di Burst breve è molto utile per i fotografi che amano scattare immagini di azioni veloci come negli sport.

Byte
L’unità di misura standard per indicare l’occupazione di memoria, o di spazio su disco, dei dati: poiché è formato da 8 bit, un byte può assumere qualsiasi valore compreso fra 0 e 255. Generalmente si utilizzano i multipli di otto anche per il Kilobyte (1024 byte) e Megabyte (1.024.kbyte).

C Mos
(Complementary Metal Oxide Semiconductor). Tipo di sensore che si trova in molte fotocamere, in particolare nelle reflex. Questo tipo di sensore mostra alcuni vantaggi quando si scattano immagini con una risoluzione molto alta. Assorbe meno energia ed è meno o costoso da produrre rispetto ai sensori CCD.

CA
"Chromatic Aberration", aberrazioni cromatiche, riferito a obiettivi/foto

Calibrazione
Processo di far combaciare le caratteristiche del colore e della luminosità di uno strumento (come uno schermo o una stampante) ad uno standard determinato o ad un risultato desiderato.

Campioni colore
Serie di colori predeterminati che, in un programma di fotoelaborazione, può essere impiegata per l’uso con lo strumento Pennello o per altri interventi sul colore. È possibile aggiungere nuove serie di campioni di colore alle selezioni di base e gli utenti possono aggiungere nuovi colori usando lo strumento Contagocce. I campioni di colore sono generalmente raggruppati in un’unica finestra.

Campo inquadrato
Sullo schermo di messa a fuoco delle reflex non appare l’immagine intera così come verrà registrata dalla pellicola. Il valore percentuale indica la copertura del mirino rispetto all’immagine che sarà impressionata dalla pellicola. Una percentuale superiore al 95% indica che il mirino offre una copertura pressoché totale.

Canale
Un singolo elemento di colore all’interno della modalità colore. Per esempio, un’immagine RGB ha tre canali: rosso, verde e blu.

Canale ALFA
Definizione:
dato un metodo di rappresentazione del colore, un canale è una delle parti fondamentali che ne rappresentano la memorizzazione.
Facciamo un esempio, considerando il metodo di rappresentazione del colore RGB. Questo metodo ha 3 canali principali: quello del Rosso [R=Red], quello del Verde [G=Green] e quello del Blu [B=Blue]. Questi tre canali insieme compongono l'immagine. I canali in un programma di grafica equivalgono concettualmente alle lastre nel processo di stampa.
Il canale alfa è un canale aggiuntivo (ovvero in più a quelli standard di ogni metodo), il cui scopo quello di descrivere ulteriori caratteristiche dei pixel che compongono un'immagine. Nel caso di PNG il canale alfa descrive il fattore di trasparenza/opacità (con valori da 0 a 255) di ogni determinato pixel.
I canali alfa possono venire utilizzati, come accade in molti software, anche per creare maschere

Caricatore
Involucro standard nel quale è contenuta la pellicola vergine. Nel caso del formato 35mm il caricatore è metallico e lascia sporgere la coda della pellicola da una fessura protetta da feltrini che impediscono il passaggio della luce. Il caricatore per pellicole APS da 24mm è in plastica a chiusura ermetica e dispone di simboli che indicano lo stato: vergine, utilizzata a metà, esposta ma non sviluppata, sviluppata. La pellicola sviluppata viene restituita nel suo caricatore originale dove può restare archiviata. Ogni caricatore APS è identificato da un numero corrispondente alla sua index print (vedi).

CARTA A CONTRASTO VARIABILE
Carta in bianco e nero capace di variare le caratteristiche di contrasto in funzione del colore della luce usata per l'esposizione. Questo tipo di controllo viene effettuato tramite una serie di filtri specifici. Permette di variare il contrasto zona per zona della stessa immagine applicando tecniche di mascheratura.

CARTA AL BROMURO
Carta da stampa caratterizzata da un'emulsione a base di bromuro d'argento. È un'emulsione molto sensibile adatta agli ingrandimenti. Produce neri puri.

CARTA AL CLOROBROMURO
L'emulsione di questa carta viene prodotta con una preponderante parte di sali di bromuro d'argento cui viene addizionata una parte minore di cloruro e ioduro d'argento. Questo tipo di carta è abbastanza sensibile e fornisce neri a tono caldo. Esistono emulsioni che contengono quasi esclusivamente cloruro d'argento, ma si tratta di carte poco sensibili.

CARTA BARITATA
Carta sensibile per ingrandimenti in fibra naturale trattata in superficie con solfato di bario.



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