Immagine bitmap |
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Immagine composta da pixel o punti. Ingrandendo un’immagine Bitmap se ne ingrandiscono semplicemente i punti di cui è composta. Ha una risoluzione determinata. Talvolta denominata Grafica Bitmap, si contrappone all’Immagine Vettoriale |
IMMAGINE DIGITALE |
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Immagine ottenuta mediante sistemi elettronici che usano un sistema binario. Una serie di impulsi, di valore zero oppure 1, comprendono tutte le informazioni dell'immagine. L'esempio più comune di immagini digitali sono quelle create dai computer oppure convenite, mediante un processo che si chiama digitalizzazione, da segnali analogici. Al contrario dell'immagine analogica, quella digitale può essere duplicata senza perdita di qualità ed inoltre è più semplice manipolarla per creare effetti di modifica dei colori o di fotomontaggio. |
Immagine digitale |
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E' la fotografia scattata con una fotocamera digitale o ottenuta attraverso la scansione di negativi, diapositive o stampe con un scanner. Al contrario dell'immagine all'alogenuro d'argento, quella digitale può essere duplicata senza perdita di qualita. Può essere ritoccata con relativa facilità per creare effetti speciali, aggiustamento cromatico o per restaurare originali danneggiati con un programma di fotoelaborazione. |
IMMAGINE FLOU |
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Fotografia che non è perfettamente nitida. Qualsiasi obiettivo che non sia in grado di fornire una definizione critica produce questo effetto, oppure può essere impiegato un filtro flou che, sistemato davanti all’obiettivo, diffonde la luce. L’effetto flou può essere ottenuto stampando attraverso un filtro diffusore. |
IMMAGINE LATENTE |
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Immagine invisibile contenuta in un'emulsione fotografica dopo l'esposizione ma prima dello sviluppo. È costituita da modificazioni dei cristalli di alogenuro, nei quali si formano per azione della luce degli agglomerati di atomi di argento. |
Immagine vettoriale |
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Immagine composta da elementi vettoriali determinati da espressioni matematiche invece che da pixel. Le immagini vettoriali possono essere ridimensionate senza influire sulla risoluzione, al contrario, nelle immagini ingrandite composte da pixel, la presenza dei singoli elementi risulta evidente. |
Immagini panoramiche |
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Fotografie lunghe e strette che mostrano viste molto ampie di una scena. Molte fotocamere digitali offrono una modalità che aiuta a scattare sequenze di immagini che si possono poi unire un singolo scatto panoramico usando un programma. Questa operazione si chiama “spillatura delle immagini”. |
Importare |
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Incorporare all'interno del file di lavoro di un programma dati prodotti con altri programmi |
Inattinica, Luce |
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E' la luce prodotta dalle lampade di sicurezza (rosse o gialle) per camera oscura che non ha effetto sulle emulsioni fotografiche. La luce attinica ha la capacità di alterare o creare effetti chimici o elettronici. |
Incerso del quadrato, Legge |
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L’intensità della luce che cade sul soggetto (illuminamento) da una sorgente puntiforme, è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Cio significa che fatto 1 l'illuminamento alla distanza di un metro, esso sara pari a 1/4 a due metri, a 1/9 a tre metri e cosi via. Considerata infinita la distanza del sole, la legge non si applica alla luce diurna. |
Inchiostro ink-jet |
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Le stampanti a getto d’inchiostro utilizzano speciali inchiostri per trasferire su carta le immagini digitalizzate. Esistono inchiostri a base di coloranti (dye) o a pigmenti. Il primo viene utilizzato nei modelli più economici ed offre una buona o ottima resa su carta, ma solo alcuni garantiscono elevate caratteristiche di permanenza nel tempo. L’inchiostro a pigmenti dà risultati di migliore qualità con una stabilità nel tempo che supera i 100 anni fino a 200 secondo i test accelerati. Per le migliori prestazioni, i due inchiostri richiedono l’uso di carte adeguate. |
Indebolitore |
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Sostanza chimica capace di ridurre (totalmente o localmente) la densità di un'immagine su pellicola gia sviluppata. |
Index print |
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Piccolo provino a colori formato 10x15cm nel quale vengono stampate in miniatura le immagini contenute in una pellicola o in un file. Viene fornito sia per il formato 35mm che con il formato APS. In questo caso riporta il numero di identificazione del caricatore nel quale è conservata la pellicola di origine. |
Indice di contrasto |
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Misura del contrasto (CI) preferita al classico gamma (inclinazione del tratto rettilineo della curva caratteristica di una pellicola bianconero) in quanto la curva caratteristica delle pellicole più recenti non mostra più un vero e proprio tratto rettilineo e perché spesso le ombre cadono al piede della curva stessa. L'indice di contrasto serve a determinare la gradazione di carta ideale per la stampa, ma non è sufficiente a garantire risultati identici da due pellicole aventi stesso indice a causa delle molte variabili (esposizione, contrasto della scena, riflessi interni all'obiettivo, ecc.). L'indice di contrasto si determina utilizzando una speciale scala graduata trasparente da sovrapporre alla curva caratteristica della pellicola. |
Indice di rifrazione |
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Quando un raggio di luce monocromatica attraversa un cristallo la sua velocità (circa 300.000km al secondo) si riduce di circa 1/3 a causa della densità del mezzo. Questo rallentamento determina una deviazione dal suo andamento rettilineo detta rifrazione. L'angolo costituito dal raggio incidente con la normale del mezzo che deve attraversare è detto angolo di incidenza. L'angolo formato all'uscita del mezzo è detto angolo di rifrazione. Il rapporto tra il seno dell'angolo di incidenza ed il seno dell'angolo di rifrazione fornisce l'indice di rifrazione. L'indice di rifrazione rappresenta la capacità di un vetro ottico di deviare più o meno i raggi che lo attraversano. Ogni mezzo ha un suo indice di rifrazione costante calcolato quando il primo mezzo e l'aria. L'indice varia a seconda della radiazione (lunghezza d'onda): i raggi blu subiscono una deviazione superiore a quella del rosso. Per questo motivo, grazie al diverso indice di rifrazione dei colori dello spettro visibile, un prisma separa la luce bianca nei colori dell'arcobaleno. |
Infinito |
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Distanza ideale pari a circa 30-40 lunghezze focali di un obiettivo. Nella posizione di infinito i gruppi ottici di un obiettivo si trovano alla minima distanza dal piano focale. La lunghezza focale di un obiettivo è calcolata per l’infinito, ed aumenta leggermente, riducendo la distanza di messa a fuoco. |
INFRAROSSO |
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Radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d'onda superiore a quella della luce rossa. Si dice infrarosso vicino la radiazione attorno a 700 nanometri e infrarosso lontano quella attorno a 1500 nm. Per registrare questa radiazione si usano pellicole sensibilizzate appositamente. |
INGRANDIMENTO |
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Stampa di formato maggiore del negativo o della diapositiva originale. Si esprime il valore dell'ingrandimento in lineari, cioè mediante il numero di volte che si è ingrandito uno dei lati del fotogramma per arrivare alle dimensioni della copia finale. |
Ingranditore |
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Apparecchio per la stampa dei negativi. E' costituito da una lampada. un condensatore. un portanegativi ed un obiettivo. La testa nella quale tutto ciò e incorporato può essere spostata in verticale su una colonna per variare l'ingrandimento |
Innesto obiettivi |
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Apparecchio per la stampa dei negativi. E' costituito da una lampada. un condensatore. un portanegativi ed un obiettivo. La testa nella quale tutto ciò e incorporato può essere spostata in verticale su una colonna per variare l'ingrandimento |
Inquadratura |
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E' la parte della scena o dell'ambiente che viene selezionata dal fotografo attraverso il mirino. |
Intensificatore |
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Soluzione chimica in grado di aumentare (rinforzare) la densità generale o il contrasto di un'immagine mediante aggiunta di sali d'argento metallico. |
Intensità della luce |
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Data una sorgente luminosa puntiforme, l'intensità di luce che arriva su una determinata superficie è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dalla sorgente luminosa stessa. Al contrario, dimezzandosi la distanza, aumenta di quattro volte l'intensità. (Vedi Inverso del quadrato, legge). |
Interfaccia parallela |
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Interfaccia tra computer e stampante attraverso la quale il computer può inviare bit multipli di informazione simultaneamente. Conosciuta anche con la denominazione di interfaccia Centronics. |
Interfaccia seriale |
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Interfaccia tra computer e stampante attraverso la quale il computer può inviare bit multipli di informazione simultaneamente. Conosciuta anche con la denominazione di interfaccia Centronics. |
INTERFERENZA |
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Alterazione della lunghezza d'onda della luce che awiene quando si incontrano due fronti d'onda, ad esempio quando la luce riflessa dal retro di una pellicola sottile incontra la luce proveniente dalla parte frontale. |
INTERNEGATIVO |
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Negativo (generalmente a colori) ottenuto riproducendo una diapositiva per ricavarne una o più stampe a colori. |
Internet |
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Vedi WWW. |
Interpolazione |
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Calcolo matematico che stima valori intermedi tra due valori esistenti. Nel caso delle immagini digitali, quando una foto viene ingrandita o comunque se ne modificano le dimensioni, il procedimento spesso fa uso dell’interpolazione di colori, luminosità e contrasto dei pixel per creare nuovi pixel intermedi che vanno a riempire i vuoti fra i pixel originali. La qualità dell’immagine può diventare inaccettabile qualora fosse richiesto un ingrandimento eccessivo. Il programma di fotoelaborazione offre la scelta tra l’interpolazione vicina più prossima (un procedimento rapido, ma meno accurato), la bilineare (media velocità, media precisione) e la bicubica (uniforme, precisa ma piuttosto lenta). |
Iperfocale |
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Esiste una formuletta molto semplice per determinare la distanza iperfocale, che è quella distanza impostata su uno specifico obbiettivo e con una determinata apertura del diaframma, che permette una messa a fuoco accettabile di tutti quegli oggetti che si trovano tra l'infinito e la metà della distanza iperfocale
Focale obbiettivo in mm. X 1000 / Diaframma f: impostato
= distanza iperfocale in mm. |