Luce di sicurezza |
|
Si intende quella fornita dalle lampade per camera oscura. Inattinica, non ha effetto sul materiale fotosensibile. La luce di sicurezza rossa o giallo-verde è la classica fonte di illuminazione utilizzata per il trattamento della carta da stampa in bianco e nero. La luce rossa è invece adatta al trattamento del materiale ortocromatico |
Luce fredda |
|
E’ quella prodotta da una speciale lampada fluorescente utilizzata in alcuni ingranditori professionali. Essendo estremamente diffusa e morbida, consente di ridurre l’effetto dei granelli di polvere o di graffi eventualmente presenti sul negativo. Lampade a luce fredda vengono anche usate per illuminare i set fotografici e in studio. Il vantaggio sta nella potenza a basso consumo e nella bassa temperatura di esercizio. |
Luce incidente |
|
Si considera quella che cade direttamente sul soggetto proveniente da una sorgente luminosa naturale o artificiale. |
LUCE INCIDENTE |
|
Si chiama così la luce che illumina il soggetto provenendo da una sorgente luminosa. L'esposizione della pellicola può essere calcolata misurando la luce incidente o quella riflessa. |
LUCE PARASSITA |
|
Luce diffusa prodotta dalle riflessioni all'interno di un obiettivo e dell'apparecchio fotografico. Riduce il contrasto dell'immagine. |
Luce parassita |
|
Viene prodotta dai riflessi che si verificano tra le lenti dell’obiettivo e che, pur raggiungendo la pellicola, non produce immagine. Per questo motivo, la luce parassita (o flare) comporta un notevole abbassamento del contrasto dell’immagine. |
Luce pennellata |
|
Illuminazione ottenuta sfruttando una piccola lampada come un pennello di luce con il quale si possono eseguire effetti di luce localizzati. In questo caso, l’esposizione va eseguita con l’otturatore aperto su posa |
LUCE POLARIZZATA |
|
Luce che presenta una direzione preferenziale in cui si orienta la variazione dei vettori che costituiscono le sue componenti. Mentre la luce comune non presenta regolarità, la luce polarizzata è regolare. |
Luce principale |
|
Sorgente luminosa base usata come illuminazione generale di un set. E’ solitamente la luce più viva ed intensa, che serve a definire le ombre e quindi il carattere dell’immagine. |
LUCE RIFLESSA |
|
È la luce che viene riflessa verso l'obiettivo dai soggetti illuminati da una sorgente luminosa |
Luce spot |
|
Sorgente luminosa che emette un fascio di luce concentrato su di un’area ristretta |
Luce UV |
|
Settore dello spettro luminoso situato oltre il violetto. E’ invisibile all’occhio umano, ma ha forti effetti sulle pellicole fotografiche. Presente ad alta quota in montagna, si estende da 300 a 400nm |
Luminanza |
|
Indica l’intensità luminosa riflessa da una superficie. Il suo valore non cambia con la distanza. La legge dell’inverso del quadrato, infatti, non si applica alla luminanza in quanto la caduta di luce viene compensata da un aumento proporzionale della superficie. La luminanza viene misurata in candele per metro quadrato (cd/m2). |
Luminosità |
|
Viene così definita l’apparente intensità di una sorgente di luce. Si tratta di un valore soggettivo non misurabile a causa della capacità di adattamento dell’occhio umano. Il termine viene usato anche per indicare l’apertura massima relativa di un obiettivo |
LUMINOSITÀ DI UN OBIETTIVO |
|
Indicazione spesso usata per indicare quale è l'apertura massima relativa di un obiettivo. |
LUNGHEZZA D'ONDA |
|
Distanza fra due punti successivi su un'onda alternata. Inversamente proporzionale alla frequenza della radiazione. In fotografia si usa distinguere i diversi colori in base alla lunghezza d'onda della radiazione corrispondente. |
Lunghezza d'onda |
|
Misura delle radiazioni elettromagnetiche all’interno dello spettro; il blu ha una lunghezza d’onda di 450nm, il verde di 550nm, il giallo di 600nm, l’arancione di 650nm ed il rosso di 700nm |
LUNGHEZZA FOCALE |
|
Distanza tra l'immagine a fuoco prodotta dall'obiettivo e il punto nodale posteriore, quando è a fuoco un soggetto all'infinito. Si usa classificare i diversi obiettivi in base alla lunghezza focale. |
Lunghezza focale equivalente |
|
Nonostante le dimensioni del sensore nelle fotocamere digitali varino molto, i produttori indicano le lunghezze focali degli obiettivi intercambiabili per le reflex digitali sempre sulla base delle dimensioni di un fotogramma classico 24x36mm. Tuttavia, mentre la lunghezza focale resta immutata qualunque sia il formato del sensore, cambia l’angolo di campo utile. Più il sensore è piccolo rispetto al formato 24x26mm più l’angolo di campo utile diminuisce facendo virtualmente crescere la lunghezza focale. Per chiarezza, moltiplicando la focale vera per il fattore relativo al formato del sensore di una certa fotocamera si ottiene una lunghezza focale equivalente che consente di individuare, abituati alla fotografia 35mm, il tipo di effetto dell’obiettivo |
LUNGO FUOCO |
|
Si riferisce a un obiettivo con una lunghezza focale maggiore della diagonale del formato coperto dalla pellicola. Spesso indicato impropriamente con il termine teleobiettivo |
Lut |
|
(Look Up Table). Palette con il numero di colori usati nell’immagine |
LUX |
|
Unità di misura europea della luce incidente. |
LZW |
|
(Lempel-Ziv-Welch). Routine di compressione senza perdita di informazioni incorporata nel formato file TIFF |
M |
|
modalità manuale |
Macintosh |
|
Computer creato dalla Apple, il cui primo modello venne realizzato nel 1984. Il Macintosh è stato uno dei primi computer ad utilizzare un’interfaccia utente di tipo grafico. I computer della Apple sono i preferiti dai grafici e da molti fotografi. |
Macro |
|
obiettivo con messa a fuoco ravvicinata, spesso con lenti flottanti. Raggiunge alti livelli di ingrandimento, speso 1:1. |
MACROFOTOGRAFIA |
|
Fotografia con rapporti di ingrandimento compresi tra 1:1 (grandezza naturale) sino a un ingrandimento di 50 volte, senza l'uso del microscopio.
Viene definita impropriamente con questo termine la capacità di un obiettivo di produrre immagini a distanza ravvicinata. |
Maf |
|
Messa a fuoco |
MAGAZZINO |
|
Contenitore intercambiabile di pellicola a tenuta di luce. |
Magazzino DIA |
|
Contenitore lineare o circolare per raccogliere le diapositive destinate alla proiezione tramite un diaproiettore. Sono utilizzabili anche per l’archiviazione |